martedì, dicembre 19, 2006

La vendetta del sogno

Questa notte ho sognato un vecchio amore. Non lo vedo da vent'anni e, francamente, non ho nessun desiderio di incontrarlo. Eppure nel sogno entravo in un bar, convinta che forse avrei potuto incrociarlo e, in effetti, mi sentivo chiamare. Era lui, ma mentre io ero sempre qualla di vent'anni fa, il suo volto era come deformato da un invecchiamento lieve eppure ben visibile: più stempiato di un tempo, un paio di strani occhiali troppo spessi, uno sperdimento confuso nelle poche frasi che mi rivolgeva. Mi sembrava innocentemente rimbambito e di conseguenza, pur mostrando una cortesia infastidita, cercavo di tenerlo a distanza. Ma dentro mi sentivo struggere per la malinconia: e mentre si allontanava lo richiamavo, per salutarlo. Mi rispondeva, quasi indifferente, da lontano.

Mi sono svegliata e, come accade quando i sogni sono troppo vividi, ero sorpresa di trovarmi lì dov'ero.

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