venerdì, giugno 02, 2006

Qual è la mallattia morale peggiore che afflligge l'umanità? La violenza, l'intolleranza, l'egoismo, l'indifferenza, l'avidità?

La mancanza di umorismo.

Riassume tutto. Tabe diffusa ovunque, ad ogni gradino della scala sociale, ad ogni età, in ogni nazione, in qualunque civiltà.

Ciò che per uno non significa niente, per l'altro diventa ragione di vita e di morte. E viceversa.

Ci sbraniamo per inezie. Chi si ricorda i motivi per i quali i popoli guerrieri di millenni fa si combattevano? E comunque, chi li giudica davvero importanti? Del resto sono davvero più importanti di quelli che hanno ispirato la lite fra condomini imprevedibilmente risolta a pistolettate?

Viviamo male perché vittime di un esasperato amor proprio. L'uomo della strada, ben pasciuto e convinto di sé, ha sentito vagamente parlare di un tizio che si chiamava Giulio Cesare ma non si ricorda bene né quando è vissuto né perché è stato ritenuto degno di essere ricordato nei libri di storia. Se poi l'uomo della strada vive a Calcutta o a Tokyo, è probabile che non ne abbia mai avuto notizia. E se Giulio Cesare (per citarne uno) è stato inghiottito da un oblio così irrimediabile, che cosa contano le nostre anonime beghe quotidiane, quale valore può avere l'illusione di essere il centro del mondo, quella stessa illusione che ci spinge a disseminare ovunque le nostre parole, a ritenere degne di riconoscimento le nostre opinioni, i nostri pregiudizi, la nostra mezza cultura?

Ingannato da una falsa presunzione di libertà, in ogni circostanza della sua vita l'individuo postmoderno non parla, pontifica: e quel che è peggio, lo fa nascondendosi dietro un'ipocrtita pretesa di modestia. Dietro la predica, si nasconde sempre l'impotenza.

Parla per te.

Io parlo anche per me.

Qui, e ora.

giovedì, giugno 01, 2006

Un televisore acceso. Un letto da rifare. Una tavola da sparecchiare. E' tutto qui.

Nessun viaggio da intraprendere.

Nessun amore da rimpiangere.

Nessuna conquista da compiere.

Nessun ideale da difendere.

Nessun silenzio da infrangere.

Nessun risentimento da coltivare.

Fa paura questo vuoto?

A me non più.

Sto disperatamente mendicando l' altrui attenzione. Non va. Così non va.