martedì, maggio 30, 2006

Vedo un ragazzo cieco. Cerca di uscire da una piazza recintata, in un punto dove, fino a ieri, esisteva un cancello. Il volto inespressivo nascosto dietro agli occhiali neri, continua a sbattere il suo bastone bianco sulla rete, ora a destra, ora a sinistra: ha l'ostinazione di un insetto dietro un vetro. Il cancello è stato spostato ma naturalmente lui non può saperlo. Alla fine qualcuno lo aiuta, lo afferra per un braccio, lo guida nella direzione giusta. Si allontana rapido, con piccoli passi incerti, senza ringraziare. Non si sente obbligato a sprecare parole. Penso che abbia ragione.

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